Secondo la nostra modesta opinione - Safety invisible asset

La safety in un’organizzazione aeronautica è una conditio sine qua non.
Se non c’è safety non esiste che possano esserci operazioni di volo.
Questo è chiaro e non dà spazio a dubbi.

 

Tuttavia la safety è anche un modello organizzativo di gestione delle risorse, di sguardo lungimirante al futuro, un asset aziendale, un valore intangibile che può essere percepito internamente e comunicato all’esterno. Non deve essere visto come un’incombenza burocratica ma come un’opportunità di crescita.

L’evoluzione dell’organizzazione aziendale dal taylorismo fino ad oggi ha visto negli anni cambiare la propria vision: si è partiti dai fattori tecnici (Taylor) per poi valutare quelli umani (Mayo) e passare quindi alla gestione delle decisioni (Anthony e Simon) e poi al Total Quality Management (Toyota) e oltre. Questi solo alcuni degli esempi più importanti ma se ne potrebbero citare moltissimi altri anche in settori più specifici.

Ogni step include sempre tutti i precedenti fondendo i principi in quello che si chiama la “cultura organizzativa”. Noi in aviazione abbiamo il grande vantaggio che siamo stati quasi sempre i precursori di queste tecniche di volta in volta innovative: della tecnica nelle costruzioni, del fattore umano nella gestione del personale, dei modelli organizzativi con i nostri incarichi, ruoli e funzioni, sempre molto "procedurati" dai nostri manuali.

La safety parte quindi da qui: valutare ogni minimo aspetto dell’aviazione e creare una base culturale per poter crescere e migliorare senza nascondersi nulla.

La cultura passa dai 4 pilastri: policy and objectives (predispongo), risck management (valuto), safety assurance (monitoro) e safety promotion (addestro e comunico).

Ma come può la safety creare anche un valore per l’azienda oltre ad essere una condizione obbligatoria?

Dipende da come si gestisce e come si comunica, dipende dal tipo di sostenibilità che l’azienda vuol raggiungere. Un’azienda dell’ambito ambientale, cercherà una sostenibilità evidentemente economica e poi cercherà di rendere la terra un luogo migliore. Un’azienda aeronautica invece, dopo la sostenibilità economica, dovrà inserire nella propria vision il fatto di rendere i cieli un posto più sicuro.

Perché abbiamo messo la sostenibilità economica prima della sicurezza se abbiamo detto che la safety è una conditio sine qua non? Perché senza le economie adatte non potrò investire nella safety, ovvero potrò portare a casa il minimo della pena richiesta dall’obbligatorietà di legge, ma non potrò cercare di costruire una cultura solida.

Le aziende che tagliano i costi della safety quando sono in crisi sono come quelle che tagliano la pubblicità quando vendono poco. Ma non bisogna nascondersi dietro a frasi retoriche… senza soldi non si fa nulla e di soldi in aviazione ne girano molti ma ne restano pochi… ma di questo ne parleremo in uno dei prossimi articoli.

Quindi, veniamo al dunque, individuiamo il quantum leap: generare economie con cui si possa investire sulla safety che serve come motore trainante delle operazioni e per la creazione di un’immagine aziendale che porta più clienti e che quindi genera più economia.

Tutto sta nella comunicazione e noi di CBF lo sappiamo quanto sia importante comunicare e abbiamo creato questa piattaforma proprio per divulgare cultura e darle un valore.