Secondo la nostra modesta opinione - KSA100

Cos'è questa nuova materia aeronautica di cui tanto si sente parlare ultimamente negli ambienti della formazione? Sembra un codice segreto ma in realtà riassume quello che un candidato deve avere per ottenere una licenza di pilota professionista.

KSA: le “K” sono le “knowledge”, ovvero gli insegnamenti teorici che la scuola eroga e che l'allievo deve apprendere per superare gli esami; le “S” sono le “skill” che l'allievo dovrà avere alla fine del corso.... e fin qui tutto bene!

E la “A” a cosa si riferisce? Alle “attitude” dell’allievo nei confronti delle materie aeronautiche. Queste attitude vengono valutate con dei formative assessment, degli esercizi di mental math e con dei summative assessment. I primi due gruppi di test si riferiscono a dei test di progresso sulla materia affrontata durante una lezione o una serie di lezioni e il sulle capacità di calcolo mentale. Fino a qui non c’è nulla di sconcertante per le scuole che devono sostanzialmente fare quello che hanno sempre fatto formalizzandolo in maniera diversa.

I summative test invece, devono coprire i seguenti ambiti: Communication Leadership and Teamwork Problem solving and decision making, Situational awareness, Workload management, Application of knowledge, Upset recovery and prevention training and resilience.

 


 

Questi concetti sono tipici dei corsi di CRM che fanno le compagnie aere e sono molto soggettivi: soggettivi per l’allievo esaminato e per l’istruttore che lo esamina. Ora, un istruttore di CRM ha bisogno di una formazione che dura diversi mesi e non parliamo di uno psicoterapeuta che ci mette anni a raggiungere le capacità richiesta a questa professionalità; queste persone sicuramente hanno a loro volta una certa attitude per fare queste valutazioni o quanto meno fanno parte del lavoro per cui hanno studiato e che vogliono fare.

Quindi le domande sorgono spontanee:

  • Siamo sicuri che gli istruttori di volo, con una giornata di corso, possano fare queste valutazioni serenamente?

  • Siamo sicuri che anch’essi abbiano le attitude per verificare le attitude?

  • Siamo sicuri che la scuola, in pieno conflitto di interessi con l’allievo, faccia una valutazione oggettiva?

  • Siamo sicuri che giuridicamente questo abbia un valore?

  • Uno studente potrà fare ricorso ha questa valutazione se fosse negativa? E va ina una scuola concorrente a farsi dare un altro parere? o magari da uno psicologo?

  • La scuola che potere avrà contro il potere di uno psicologo?

 


 

Secondo la “nostra modesta opinione” forse sarebbe meglio che queste valutazioni venissero condotte da chi le sa veramente fare: dei professionisti, oggettivi, indipendenti, se non addirittura dall’autorità aeronautica. Perché levare questa responsabilità ai medici che rilasciano le visite mediche di prima classe e darla alle scuole che non hanno la capacità di valutazione?

Le scuole più serie si affideranno a personale esperto esterno e non lasceranno all’istruttore una responsabilità di questo tipo, ma comunque il conflitto di interessi rimane.

 

Noi crediamo che sia un’ottima idea introdurre questi test, ci mancherebbe, ma crediamo che non dovrebbero farli le scuole. Dicono che questa normativa nasca da problemi riscontrati dalle compagnie aeree durante l’initial line training dei nuovi piloti.

Ora, se una persona non è “adatta” psicologicamente al volo dovrebbe fermarla il medico, mentre se una persona non è adatta a volare in una compagnia di linea lo formeranno le selezioni, tuttavia potrebbe essere un bravissimo istruttore, un pilota antincendio, cargo, di aerotaxi. Perché dovrebbero essere le scuole a risolvere questo problema che non è loro né per competenza, né per capacità?

 


 

Non vogliamo polemizzare o come sempre dare la colpa alla normativa, alla burocrazia o all’autorità, ma in questo caso pensiamo che ad un problema individuato correttamente venga applicata una soluzione adeguata, ma applicata da organizzazioni sbagliate. Basterebbe poco per fare una cosa fatta bene!

Per inciso, il 100 che sta alla fine è solo riferito alla numerazione delle materie teoriche dei corso professionali. Ecco, ora abbiamo detto proprio tutto.

 

Questo è il secondo articolo della nostra rubrica “secondo la nostra modesta opinione” e come sempre rimarchiamo il fatto che nel mondo aeronautico non si finisce mai di imparare ma riteniamo ci sia sempre il bisogno di cercare un miglioramento.

 

Alla prossima.

Happy landings!